24 ft - Daysailer
24 ft - Daysailer
Se ci dobbiamo basare sulle richieste del mercato fino al 2008 i due dayboat che proponiamo (DAYSAILER 24 e DAYSAILER 30) sono decisamente piccoli. In quel periodo, caratterizzato in generale da un continuo aumento delle dimensioni delle imbarcazioni richieste dal mercato, sembrava che un dayboat non potesse essere inferiore a 12 m, meglio ancora se superava i 15 m, per non parlare delle barche da 30 m che, pur non potendosi definire come dayboat, venivano abitualmente usate dai loro armatori come tali, per audaci navigazioni fra Porto Cervo e Budelli o fra Portofino e Santa Margherita. E' difficile dire quali saranno le tendenze del mercato dopo la grande crisi e non ci azzardiamo a fare previsioni onde evitarle di vederle smentite. Nel disegnare le nostre dayboat non siamo partiti da ipotesi di mercato ma da considerazioni elementari di logica.
A noi sembra che un dayboat, visto l'uso a cui è destinato, debba essere inferiore ai 10 m. Non è necessario che abbia grande capienza, non dovrebbe nemmeno trovarsi ad affrontare condizioni meteo difficili. E' invece essenziale che sia pratica, maneggevole e facile da usare, che non richieda all'equipaggio grandi sforzi fisici, che possa approdare anche in piccoli porti nelle sue gite giornaliere. Una dimensione contenuta ci sembra offrire solo vantaggi. E' vero che oggi si dice che grazie ai vari marchingegni (eliche di prua, verricelli elettrici, ecc) anche grandi barche si portano senza sforzi ma a noi sembra che questo ragionamento inneschi una spirale perversa per cui più marchingegni si mettono più aumentano le dimensioni della barca, che, essendo più grande, richiede altri marchingegni e così via all'infinito. Noi abbiamo puntato su dimensioni contenute e sulla semplicità, ciò che significa anche ridurre i costi. Questo non significa che si tratta di barche particolarmente economiche. La qualità esecutiva, la scelta di materiali tecnologicamente validi, l'elevato livello di finitura implicano un costo finale relativamente elevato ma ci sembra meglio che questo sia giustificato da quanto ha a che fare con la qualità intrinseca della barca piuttosto che dalla presenza di orpelli di dubbia utilità.
L'altro aspetto su cui abbiamo concentrato i nostri sforzi è nello studio di carene, appendici e piani velici efficienti. I dayboat devono essere barche divertenti da usare, vivaci, reattive, anche se non sportive. Quindi abbiamo superfici veliche abbastanza generose, con la possibilità di armare un asimmetrico su bompresso mobile, chiglie efficienti (anche se non eccessivamente allungate per mantenere un pescaggio contenuto) e timoni ad alta efficienza.
Gli interni sono essenziali, con cuccette di fortuna per 2 o 4 persone (rispettivamente per il 24' e il 30'). Si tratta, com'è ovvio, di barche da vivere prevalentemente all'esterno e quindi abbiamo lasciato maggior spazio ai pozzetti, che sono in grado di accogliere molto confortevolmente 4 persone (il 24') e fino a un massimo di 6 (il 30'). Date le dimensioni anche un equipaggio ridotto o un singolo possono condurle senza sforzo.
Chi vuole navigare in comitiva e portarsi appresso più di 5 compagni deve effettivamente cercare day-boat di dimensioni superiori. Noi abbiamo considerato di avere come cliente virtuale il Dante del noto sonetto “Guido, io vorrei che tu e Lapo ed io...”, una delle più belle e classiche espressioni del piacere di navigare: l'equipaggio giusto, secondo il grande poeta, è fatto da tre coppie, tre amici con le loro donne. L'amichevole consiglio che avremmo dato all'Alighieri è di prendere una barca che andasse bene anche per meno persone: innanzitutto non sappiamo se anche Guido e Lapo condividessero il desiderio di Dante di mettersi per mare. Anche in questo caso magari al momento di metterlo in atto avevano altri impegni e Dante si trovava a dover portare la barca solo con Beatrice. Al poeta non l'avremmo detto, ma è possibilissimo che nemmeno Beatrice lo seguisse, e che Dante alla fine si trovasse in barca da solo. Il Dayboat 24' è la barca che gli avremmo consigliato.
Lunghezza: 7,31 m
Progetto di: Paolo Lodigiani e Matteo Costa
Carena tonda, costruzione in strip planking
Difficoltà di costruzione: medio-alta