Progetti per paesi in via di sviluppo (PVS)

  • A partire dal 2009 la BCA-Demco ha avviato delle attività nei paesi in via di sviluppo collaborando a progetti che si pongono, in modo più o meno esplicito, anche scopi umanitari e sociali che condividiamo appieno. Ne riferiamo nelle pagine dedicate a Senegal e a Bolivia, i due paesi in cui finora abbiamo operato. Per quanto facciamo in Senegal informazioni più dettagliate si trovano nel sito www.voile-senegal.com e alla pagina Facebook www.facebook.com/senevoile.sene/.

  • Al di là dei loro aspetti umani queste attività sono risultate gratificanti e interessanti anche dal punto di vista professionale, mettendoci a confronto con realtà e problemi ben diversi da quelli che un progettista nautico è abituato a considerare in un contesto europeo. Per questo ci farebbe piacere non limitare la nostra attività a queste esperienze e prenderemmo volentieri in considerazione anche altre iniziative in campo nautico nei paesi in via di sviluppo. L'apporto di know-how nautico è prezioso per i paesi in via di sviluppo e trovando le forme giuste di collaborazione moltissimo si può fare in questo campo. Questo riguarda sia le imbarcazioni da diporto che quelle da lavoro. Per quanto riguarda le prime la nautica da diporto è di fatto quasi inesistente in molti paesi in via di sviluppo, pur essendoci spesso condizioni ideali per praticarla e zone di navigazione ancora da scoprire. Diffondere la nautica costituisce per questi paesi un modo efficace per sviluppare le loro potenzialità turistiche e trarne un beneficio economico. Quanto alle imbarcazioni da lavoro in molti paesi africani la pesca, praticata con sistemi e barche ancora artigianali, se non primitivi, rimane una delle risorse principali. Se le barche tradizionali (per esempio le bellissime piroghe senegalesi) hanno maturato nel corso di una lenta e lunghissima evoluzione una straordinaria efficienza e hanno un’economicità con cui barche più moderne non possono competere, molto resta da fare per quanto riguarda la sicurezza della navigazione, la solidità e la marinità. Le conoscenza teoriche e tecnologiche di un progettista nautico che desideri dedicarsi a tali temi, avendone una conoscenza approfondita e diretta dell’ambiente e delle condizioni di contorno locali, può essere preziosa. La BCA-Demco si è molto interessata ai problemi legati allo sviluppo e alla cooperazione in campo nautico e l'esperienza in Senegal ha consentito di verificare sul campo le nostre idee in proposito. I risultati conseguiti, pur con luci e ombre, e le soddisfazioni che ne abbiamo tratte incoraggiano a proseguire su questa strada.

  • B.C.A. significa, come i nostri clienti di vecchia data ben sanno, Barche Con Anima, ma l'acronimo si presta bene anche per una iniziativa avviata in Senegal nel 2009 e che, benché ormai chiusa per la BCA-Demco, è proseguita con gestione e personale interamente senegalesi. Il progetto iniziale prevedeva di progettare e costruire, o direttamente o in collaborazione con società già operanti in loco, delle barche prevalentemente destinate al mercato locale. Barche Con Africa, quindi, anche a sottolineare il fatto che non intendevamo sviluppare delle barche europee da esportare nei paesi in via di sviluppo, ma realizzare barche appositamente concepite e studiate per il contesto locale che, come si può immaginare, è molto diverso da quello europeo.

  • Assistenza tecnica al cantiere GIANIPA

    Abbiamo avviato la prima esperienza in campo nautico in Senegal nel maggio del 2009, in collaborazione con una nostra consociata senegalese, la GIANIPA, a cui abbiamo fornito progettazione e assistenza tecnica (anche in loco) per la costruzione di tre imbarcazioni destinate ad essere affittate ai turisti per escursioni e brevi crociere all'interno di un grande delta di fiume, tanto ricco di fauna e flora da essere stato dichiarato riserva naturale. La zona, chiamata Sine Saloum, è fra le più suggestive del Senegal e fra le mete più indicate per un turismo “sostenibile” o “solidale”. Le barche che abbiamo inizialmente concepito per questa iniziativa sono multiscafi a vela, un catamarano di 9 m e un trimarano di 8 m. La scelta del multiscafo è del tutto innovativa rispetto alla tradizione senegalese (e in genere africana), dove la navigazione a vela, un tempo praticata solo alle andature portanti con rudimentali e piccole vele a tarchia armate sulle strette e instabili piroghe, è ormai praticamente scomparsa.

Sirene du Saloum

Per il catamarano, chiamato La Sirène du Saloum, ci siamo ispirati alle tradizionali, bellissime e straordinariamente funzionali piroghe locali per il disegno degli scafi. La tecnica adottata è quella del cuci e incolla, e anche questo è una novità per il Senegal, dove le barche sono ancora costruite con sistemi semi-primitivi, non privi di efficacia ed estremamente economici ma che lasciano molto a desiderare dal punto di vista della resistenza, della durabilità e della impermeabilità all'acqua degli scafi che si ottengono. Naturalmente l'adozione pura e semplice di sistemi moderni
non basta da sola a risolvere tutti i problemi e la nostra prima esperienza diretta di costruzione in Africa è stata illuminante sia per capire le potenzialità di sviluppo dell'idea sia per inquadrarne limiti e problematiche.

Fisherman 570

Forti di quest'esperienza e convinti della validità dell'idea abbiamo ripetuto l’iniziativa nel 2010 proponendo una barca di tipo diverso, un Fisherman di 5,70 m molto solido, semplice, adatto a motori di potenza limitata (40 HP), utilizzabile anch'esso nel delta del fiume per battute di pesca o per escursioni rapide. Ne abbiamo costruiti due esemplari, attualmente sul delta del Sine Saloum.

Sia il Fisherman che il catamarano sono stati inseriti fra i piani del nostro catalogo.

Mentre il primo ci sembra una barca realizzabile e adatta ad essere utilizzata ovunque, il catamarano già nell'aspetto si manifesta come “etnico” e sarebbe curioso vederne degli esemplari navigare sul lago di Como o in Liguria.

Lo segnaliamo comunque ai lettori sia perché qualcuno potrebbe sempre decidere di costruirsene uno per il gusto dell'esotico e dell'inconsueto, sia per segnalare che c'è la possibilità di affittarlo per affascinanti navigazioni sul delta del Sine Saloum in Senegal.

SENEVOILE

L’ultima imbarcazione realizzata in Senegal su nostro progetto e con assistenza tecnica da parte nostra è stata, nel 2013, l’imbarcazione Maimouna, una deriva collettiva di 6,50 m studiata per le esigenze della scuola di vela.

Grazie all’esperienza accumulata in queste realizzazioni la squadra di senegalesi che ha lavorato con noi ha maturato buone capacità esecutive e crescente autonomia, cosicché la nostra assistenza diretta in loco si è andata via via riducendo e nel 2015 è praticamente ncessata, mentre il cantiere nautico, che nel frattempo aveva iniziato anche un’attività generale di falegnameria, è passato a una gestione interamente senegalese. Negli ultimi anni la sua attività in campo nautico è consistita soprattutto in lavori di restauro di imbarcazioni a motore usate in vetroresina
e in compensato marino inviate dall’Italia e nella manutenzione continua delle numerose derive e imbarcazioni destinate all’attività della scuola di vela SENEVOILE.

Per maggiori informazioni è possibile visitare il sito: www.voile-senegal.com

  • 2013 – Progetto SENEVOILE: una squadra senegalese alle Olimpiadi

    Sia pure indirettamente la BCA-Demco Kit è stata coinvolta in un progetto di tipo sociale avviato in Senegal da parte di Paolo Lodigiani negli ultimi mesi del 2012. Il progetto, chiamato SENEVOILE, è entrato nella fase operativa fin dai primi mesi del 2013 ed è oggi ancora in pieno svolgimento, portato avanti dall’associazione senegalese SENEVOILE.
    Il progetto si proponeva come scopo primario la diffusione della nautica da diporto e della vela nel paese. In poche parole si trattava di avviare una scuola che offrisse ai ragazzi e ai giovani senegalesi l’opportunità di familiarizzarsi con gli sport nautici e di imparare la navigazione a vela. Al tempo la vela da diporto in Senegal era praticata quasi esclusivamente da turisti ed europei residenti, mentre da sempre è molto diffusa la pesca tradizionale su bellissime e slanciate piroghe decorate a colori vivaci, poche delle quali ancora issano di tanto in tanto delle pittoresche vele quadre. Dal momento che si devono sempre avere degli obbiettivi ambiziosi avevamo posto come punto di arrivo della formazione dei nostri allievi la partecipazione di una squadra senegalese ai giochi olimpici della vela. Da quando abbiamo iniziato sono già trascorse due Olimpiadi (Rio de Janeiro e Tokio), una terza (Parigi) è prossima e l’obbiettivo di una partecipazione senegalese è ancora abbastanza lontano dalla realizzazione. La buona notizia è che il Senegal è stato scelto, primo paese dell’Africa subsahariana, per ospitare i Giochi Olimpici della Gioventù del 2026, che includono anche le discipline della vela e del kite surf, e la scuola SENEVOILE farà ogni sforzo perché qualche suo allievo o allieva sia il rappresentante del paese in questa importante manifestazione. Al di là di questi obbiettivi agonistici quello che più ci gratifica è il fatto che la scuola per tanti anni ha offerto a numerosi bambini, ragazzi e giovani senegalesi l’opportunità di praticare la vela, che non è solo uno sport o un divertente passatempo ma ha anche un forte contenuto educativo, abituando all’impegno, alla disciplina, al confronto sportivo e al lavoro d’équipe. Ad alcuni dei nostri allievi che con il tempo sono diventati istruttori la scuola ha offerto anche uno sbocco lavorativo e una formazione professionale. Al momento SENEVOILE è praticamente la sola realtà del paese in cui un ragazzo ha la possibilità di praticare la vela ma speriamo che l’esempio sia seguito da altri e in questo contiamo anche sul supporto della FSV (Fédération Sénégalaise de la Voile).
    Nell’arco di questi anni il contributo che abbiamo dato, al di là del supporto finanziario e dell’assistenza organizzativa, è stato soprattutto tecnico, con l’invio per qualche mese di istruttori volontari dall’Italia, e la fornitura di imbarcazioni, attrezzature, materiale didattico e accessori. Alcune imbarcazioni della scuola sono state costruite in Senegal con assistenza della BCA-Demco, gran parte sono derive inviate dall’Italia o, in rari casi, acquistate localmente. In varie spedizioni sono state inviate una trentina di derive (prevalentemente Optimist, Laser, 420 e 470) usati. Parte di queste barche ci sono state donate da persone o associazioni italiane che hanno voluto contribuire all’iniziativa. In particolare abbiamo ricevuto un sostegno sia concreto (con l’offerta di alcune derive) sia promozionale dalla Lega Navale Italiana – Sezione di Milano. La “flotta” della scuola di vela è tuttora consistente dal punto di vista numerico ma le condizioni ambientali non facili, oltre alla scarsa propensione dei senegalesi alla manutenzione, fanno sì che gran parte delle barche siano oggi in condizioni al limite dell’utilizzazione.
    Come l’attività del cantiere nautico anche quella della scuola si è andata con il tempo sempre più “senegalesizzando” ed è giusto che sia così e che con il tempo diventi sempre più autonoma. È per noi una grande soddisfazione che, a distanza di oltre dieci anni da quando l’abbiamo avviata, la scuola funzioni e soprattutto che essa sia stata accolta con tanto entusiasmo e partecipazione nel villaggio in cui essa è basata. Si tratta di Ndangane, nella regione del Sine Saloum, che sorge ai bordi di una grande laguna (il delta di un fiume disseccato invaso dalle acque dell’oceano) con acque riparate e condizioni ideali per la pratica della vela. Il villaggio è povero e non offre praticamente nulla come opportunità di svago. La scuola di vela è diventata una delle attrazioni più popolari fra i ragazzi e ogni anni si presentano nuovi allievi. Alcuni, entrati da bambini, sono rimasti e sono diventati istruttori della scuola, oltre che amici. Se dal punto di vista agonistico c’è ancora da lavorare per migliorare i risultati dal punto di vista umano e sociale non possiamo che essere soddisfatti di ciò che è stato realizzato.

  • Chi desidera ulteriori informazioni sul progetto non esiti a contattarci e ci sembra inutile dire che ogni forma di collaborazione è apprezzata. I modi per aiutare il progetto sono molti, dalle sponsorizzazioni, alla fornitura di vecchie barche, di attrezzature, accessori vela. Se qualche velista si offre come volontario per fare della formazione in loco è il benvenuto e siamo sicuri che ne ricaverà un’esperienza utile e divertente. L’appoggio, anche solo come sostegno morale, di istituzioni italiane, è altrettanto gradito. Quello che offriamo in contropartita a chi ci aiuta è un po’ di pubblicità ma pensiamo che valga molto di più la gratitudine dei senegalesi che beneficeranno della loro disponibilità.
    Informazioni più dettagliate sul progetto si trovano sulla pagina Facebook https://www.facebook.com/senevoile.sene/

  • Lago Titicaca

    L'iniziativa senegalese ci ha consentito di sviluppare una preziosa esperienza sulla possibilità di collaborare nel settore nautico con i paesi in via di sviluppo. È proprio a seguito di tale esperienza che ci è stata richiesta una collaborazione per un progetto di caratteristiche analoghe ambientato in Bolivia, più precisamente sul lago Titicaca, il più alto lago del mondo. Si tratta di un bacino di notevoli dimensioni (22 volte più del lago di Garda) che si stende fra Bolivia e Peru a 3800 m di altezza sul livello del mare. La richiesta ci è giunta da una missione che opera sul versante boliviano del lago e che ha da tempo avviato un'attività di artigianato e costruzione in legno con le popolazioni locali.

  • Il responsabile della missione, l'entusiasta e dinamico padre Leonardo Giannelli, ha pensato che un progetto di ampio respiro, come la costruzione di una o più barche, non solo avesse un grande valore formativo, ma consentisse anche di avviare un'attività di turismo nautico con un certo rientro economico. Abbiamo aderito più che volentieri all'iniziativa e confessiamo che a incoraggiarci non sono stati solo i suoi contenuti umani e sociali ma anche la curiosità di progettare una barca destinata a navigare in un ambiente assolutamente unico: un vero e proprio mare avvolto in un'atmosfera magica e rarefatta (non solo metaforicamente, dal momento che l'aria ha una densità di oltre il 30% inferiore di quella al livello del mare). Abbiamo quindi progettato TITICAT, un catamarano a vela di linea moderna di 8,5 m, studiato per il trasporto dei turisti e per la costruzione in strip planking.

TITICAT

Fra il 2011 e il 2012, in soli 9 mesi, il progetto di padre Leonardo Giannelli si è concretizzato e il primo esemplare della serie, il TITICAT 1°, è stato costruito nel cantiere della missione di Huata. dal valido personale locale, con saltuarie visite in loco da parte di Giuseppe Sfondrini, che ha promosso e coordinato il progetto dall’Italia, e nostre.

L’esperienza è stata molto positiva e siamo stati lieti di lasciarcene coinvolgere anche un po’ al di là del nostro ruolo iniziale di semplici progettisti. Le ragioni sono molte, a cominciare dal contagioso entusiasmo e dall’indomabile volontà di padre Leonardo Giannelli, capace di raccogliere e motivare intorno al progetto svariati contributi da parte di qualificati professionisti del settore (si pensi solo che le vele sono state confezionate da Guido Cavallazzi, il mago delle vele di Luna Rossa), fornitori e amici vari, che hanno contribuito anche in loco alla costruzione. Per chi, come chi scrive, ha avuto occasione di partecipare direttamente alla costruzione, la possibilità di condividere, sia pure per pochi giorni, il lavoro della simpatica, motivata ed efficiente squadra dei costruttori boliviani, è stata un’esperienza indimenticabile, umana ancor prima che professionale. Il fascino magico del luogo, un enorme lago quasi deserto a 3850 m d’altezza, circondato da montagne innevate che superano i 6000 m, ha fatto il resto. Il coronamento del lavoro svolto è stata, nel marzo del 2012, la solenne e pittoresca cerimonia del varo, solennizzata dalla presenza delle autorità locali e allietata da canti e danze folkloristiche. Ne potete vedere un ampio estratto su youtube.

Questa prima realizzazione ha avuto un seguito molto positivo, grazie soprattutto alle capacità organizzative, all’intraprendenza e all’entusiasmo che Padre Leonardo Giannelli e tutti i suoi collaboratori hanno profuso nel riuscire a creare e a promuovere un’attività nautica e turistica sul lago Titicaca. Dopo il primo Titicat ne è stato costruito un secondo identico. In questo caso le maestranze boliviane, formatesi con la costruzione del primo catamarano, hanno fatto tutto senza alcun bisogno di assistenza da parte nostra e con un ottimo risultato. Da allora i due catamarani gemelli navigano sul lago portando in giro i turisti con equipaggi di ragazzi boliviani che siamo fieri di aver contribuito a formare. Se ne possono vedere alcune immagini sulla pagina facebook degli organizzatori dei tour: https://www.facebook.com/titicattours/.

In anni più recenti ai due catamarani a vela se ne è aggiunto uno a motore che viene utilizzato per portare i turisti dalla base di Huata, dove ha sede la missione, all’isola del Sol, una delle maggiori attrazioni turistiche della parte boliviana del lago Titicaca. Anche in questo caso la BCA-Demco ha fornito i servizi di progettazione mentre la costruzione è stata effettuata interamente da personale boliviano.

  • Titicat

    Come si può vedere dalle fotografie il TITICAT è un catamarano dalle linee moderne e capace di buone prestazioni. La superficie velica può sembrare un po’ troppo generosa per un’imbarcazione destinata a portare a spasso turisti e quindi a un uso molto tranquillo. Se deve tuttavia tenere conto del fatto che a causa della minor densità dell’aria dovuta alla quota del lago Titicaca la pressione esercitata dal vento sulle vele è proporzionalmente più ridotta. Abbiamo studiato sulla base di questo progetto una versione del catamarano destinata alla crociera costiera inserita nel nostro catalogo, che prevede alcune modifiche in funzione sia delle diverse condizioni di uso sia della diversa destinazione.