Paloma nasce, nelle sue varie versioni, da una proficua collaborazione con i clienti e forse anche per questo sembra che stia incontrando il favore del nostro pubblico.
Tutto è iniziato dalla richiesta di un cliente che voleva una barca con motore entrobordo dislocante come il gozzo 650 ma con la poppa a specchio. L’utilizzo previsto era soprattutto per la pesca. Naturalmente non basta tagliare via un pezzo del gozzo per avere la barca giusta. In pratica tutta la carena è stata ridisegnata in funzione della nuova forma dello scafo e, una volta cambiato lo scafo, qualche modifica è stata introdotta anche nella tuga.
Mentre la disegnavamo un cliente che era venuto a visitarci l’ha vista e lo scafo gli è sembrato l’ideale per la barca che aveva in mente: una barca a vela aperta per tranquille gite in famiglia numerosa. Abbiamo quindi tolto la tuga e aggiunto una deriva. Ci voleva poco a quel punto per vedere che la barca, anche per le sue dimensioni, si prestava a essere un cabinatino a vela tradizionale di aspetto attraente e abitabilità minima ma non troppo sacrificata. E’ nata così la terza versione e già c’è un cliente che ce ne sta chiedendo una quarta con attrezzatura marconi: prepareremo anche quella. Tutte le versioni hanno la stessa carena, uno carena molto tradizionale adatta a barche che non aspirano a folli planate ma a muoversi dolcemente alle medie velocità. La motorizzazione adatta per questa barca è l’entrobordo (10 HP) se si desidera usarla soprattutto a motore, il fuoribordo se la si pensa come barca a vela. Gli interni della versione cabinata sono quelli che ci si può aspettare su una barca di queste dimensioni: lo spazio è limitato ma serve solo a dormire la notte. La vita in queste barche si svolge soprattutto all’aperto e per questo abbiamo preferito avere un pozzetto spazioso e una tuga non troppo grande (anche per ragioni estetiche).
La costruzione è in strip planking: non troppo difficile anche se richiede più tempo di una realizzazione in compensato marino.